La squadra di professionisti presenti nello studio legale Di Grazia – Manca assisterà gli interessati per tutto l’iter amministrativo e giurisdizionale.
In particolare, per il personale militare frequentemente esposto a causa dei servizi effettuati al fine di contenere la diffusione del virus, sono state assunte dal Ministero della difesa delle decisioni fondamentali.
L’Ispettorato della Sanità Militare ha chiarito che la “causa virulenta è equiparata a quella violenta”, quindi, per i militari colpiti da Covid-19 ricoverati o deceduti, i Comandi di appartenenza dovranno immediatamente attivare la procedura di riconoscimento della dipendenza da causa di servizio, mediante modello “C”.
Solo per i militari deceduti sarà contestualmente presentata d’ufficio istanza di vittima del dovere.
Per il personale affetto da Covid-19, ma non ricoverato, è stata richiesta all’Amministrazione della Difesa una procedura agevolata per la trattazione delle istanze dei militari interessati da parte delle CMO e del Comitato di verifica per le cause di servizio istituito presso il MEF.
Chiunque rivesta lo stato di militare ed abbia contratto il Covid-19, dunque, ha diritto al riconoscimento della dipendenza da causa di servizio di tutte le conseguenze che tale patologia arrecherà alla sua integrità psico-fisica.
L’attività dei professionisti dello Studio si estende a favore dell’assistito anche nei casi di responsabilità conseguente ad attività medica esercitata durante il periodo di emergenza da Covid-19, così come previsto dalla normativa di riferimento.
Un breve cenno va fatto in tema di responsabilità medica, ai sensi del D.L. 1 aprile 2021, n. 44, convertito con modificazioni dalla L. 28 maggio 2021, n. 76, riguardante il contenimento dell’epidemia da Covid-19, in tema di vaccinazioni contro il virus e dell’art. 3 del D.L. 44 /2021 convertito con la L. n. 76/2021. L’art.3 bis della L. 44/2021 prevede la non punibilità di tutti i sanitari autori di omicidio o lesioni personali colpose, che si sono verificati in occasione del loro esercizio dell’attività medica, durante il periodo dell’emergenza da Covid-19.